giovedì 24 ottobre 2013

Sfogliando la Storia

ORIGINE DEL NOME
Il nome deriva dal francese, e tuttavia in quella lingua questo strumento non è affatto chiamato carillon, bensì boîte à musique (in inglese music box).

EVOLUZIONE
Il termine carillon, viceversa, designa fin dal Medioevo un insieme di campane che possono essere suonate con una tastiera. Fin dal VII secolo insiemi di campane erano collocati nei campanili delle chiese maggiori e nelle torri civiche; l'impulso maggiore allo sviluppo dello strumento si ebbe intorno al XV secolo, quando furono molto in voga in Olanda ed in Belgio.Tra i carillon più celebri si annoverano quelli dei beffrois (torri campanarie) di Bruges, di Malines e di Douai.

Già nel XVI secolo, i carillon delle torri campanarie erano talvolta dotati di un meccanismo automatico a cilindro, collegato all'orologio della torre. Nel corso del XVII secolo, inoltre, erano di moda diversi altri strumenti musicali automatici (in particolare organi a canne) in cui il brano musicale era codificato in un cilindro di legno rotante, con punte sporgenti che mediante un sistema di leve facevano suonare le varie note.

torre campanaria- esempio di primi carillon

Il 15 febbraio 1796 l'orologiaio ginevrino Antoine Favre brevettò, con la denominazione «carillon sans timbre ni marteau» ("carillon senza campane né martelli"), un meccanismo in miniatura simile a quello dei carillon di campane, che faceva suonare una serie di lamelle accordate. Da ciò, verosimilmente, deriva l'uso italiano di chiamare carillon questo strumento, che a partire dai primi anni del XIX secolo fu prodotto per essere collocato in oggetti con destinazioni diverse: in particolare orologi e tabacchiere. Successivamente si inizarono a produrre strumenti più grandi, destinati ad un uso autonomo, racchiusi in scatole più o meno decorate. Queste, oltre a fare da contenitore per lo strumento, avevano soprattutto la funzione di amplificare il suono delle lamelle: da qui il nome di «boîtes à musique» adottato dai francesi. La popolarità delle grandi boîtes à musique come strumenti di riproduzione musicale declinò alla fine del XIX con l'avvento del fonografo e soprattutto del grammofono.

http://www.nidec-sankyo.co.jp/orgel/e/images/orgel/image002.png
Carillon di Antoine Favre: «carillon sans timbre ni marteau»

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